martedì 5 febbraio 2008

...Perchè esiste anche il Dolore da condividere, mia cara Espana

E' impressionante come certe notizie conservino una tale potenza anche quando arrivano da 1.800 km di distanza.
Quando il telefono ha inizato a squillare ero davanti al direttore creativo dell' agenzia pubblicitaria dove lavoro e, sentendolo vibrare nella tasca, ho come avuto una premonizione.
La voce di mia madre ha articolato e confermato la mia inconscia intuizione.
Te ne sei andata, Nonna.
L'hai fatto in silenzio, uno status che ti piaceva rompere con le tue canzoni popolari, con le tue provocazioni. Te ne sei andata nel sonno. Spero che il sogno che stessi facendo fosse quello ricorrente di ogni sera.
Perchè ora si, lo potrai rivivere. Ora si che potrai essere tra le braccia del tuo amato, del mio saggio e forte nonno.
E' stato un pugno dritto allo stomaco. Diritto e preciso, silenzioso, senza nessun sibilo nell'aria.
E' arrivato a ricordarmi che io non posso essere lì con te, che non posso portarti sulle spalle, che non posso vederti per l'ultima volta. Ricordo le ultime parole che ci scambiammo prima che io partissi per la mia ricerca in Spagna.
Con la tua voce tremante per la vecchiaia mi dicesti, "Mi raccomando, fai il bravo".
Io ti dissi lo stesso accarezzando le tue mani scarnite e consumate, appoggiando le mie guance contro le tue, ormai ossute e spigolose, ma riconoscendo sempre la morbidezza dei baci e delle carezze della mia infanzia.
Ricordo la tua fortezza d'animo, nei tuoi occhi e nei tuoi gesti la saggezza e l'abilità di chi è stata capace a portare avanti un esercito di figli, di nipoti, di nuore.
La tua abilità è solo pari a quella di un abile stratega.
Mi è difficile realizzare una tua assenza adesso.
Ho voglia di piangere, con lagrime di rabbia, di nostalgia e con lagrime di gioia. Ma...non so a quale natura dare la precedenza.
Penso che piangerò con tutte assieme o con nessuna.
Penso che lascerò cadere inchiostro al posto di lagrime, lascerò far sfogare questo cielo nero che mi sovrasta con la sua zavorra di perturbazione oceanica che si trascina dietro.
Ora che sono lontano da casa.
Ora che non posso abbracciare fisicamente nessuno che porti lo stesso bagaglio di ricordi che hai lasciato.

Oggi qui è l'ultimo giorno di carnevale.

Me ne resterò qui, nel mio appartamento spagnolo....perchè nessuna maschera potrà coprire tutto quello che mi porto dentro.

....Perchè esiste anche il Dolore da condividere in un viaggio, mia cara Loca Espana.

Ciao Nonna.

2 commenti:

Unknown ha detto...

ciao...ho letto quello che hai scritto su questo post..e leggendo mi scorrevano dei brvidi..mi hai fatto ricordare quando anche mia nonna se ne' andata....quando succedono queste cose secondo me non ci sono parole..pero tu nel post hai scirtto che questa notizia e' arrivata a 1800km di distanza..ti posso dire che come e' arrivata questa notizia..a quela distanza..ancora di piu puo arrivare un ricordo di quella persona a cui hai voluto tanto bene..che da piccolo ti dava le caramelle..che qualche volta nascondeva le magagne che facevi ai tuoi genitori(almeno la mia)che cercava di renderti sempre felice..che dispensava consigli..che al momento potevano sembrare"pallosi" ma che poi si rivelavano utilissimi..che ti rancontava storie...di quando era giovane..e vedeva in te il proseguio della sua giovinezza..vorrei darti un abbraccio simbolico..perche certe volte un abbraccio e' piu utile di qualsiasi parola..buona fortuna italo-spagnolo da un aspirante italo-spagnolo ciao.

Semplicementeio ha detto...

La dote di interpretare le emozioni attraverso le parole scritte non è comune, come è raro attribuire alle sillabe unite le une alle altre, i giusti toni affinche chi legge possa essere trascinato nello stesso vortice di chi ha esternato i propri pensieri...queste sono qualità che ti appartengono
AM